Nel webinar organizzato a Bologna il papà di Carolina Picchio apre un confronto sui giovanissimi: “Tengono in tasca uno strumento potente che può diventare un’arma pericolosa. Ma non è un gioco”
Carolina Picchio si vergognava a tal punto per quel video messo online dai suoi “amici” e diventato virale da decidere, a soli 14 anni, di togliersi la vita lasciando una lettera che finisce con questa frase: “Spero che adesso sarete più responsabili con le parole”. A parlare di cyberbullismo in un incontro online organizzato dall’associazione bolognese Dry-Art è proprio (e anche) il papà di Carolina, Paolo Picchio, accompagnato da Diego Buratta (Fondazione Carolina) e Massimiliano Martines (Dry-Art).
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Trappola web, Carolina morta suicida a 14 anni. Il padre: “Mia figlia è la prima vittima riconosciuta del cyberbullismo”
Nel webinar organizzato a Bologna il papà di Carolina Picchi – che si è tolta la vita per la vergognava di un video circolato online e diventato virale – apre un confronto sui giovanissimi: “Tengono in tasca uno strumento potente che può diventare un’arma pericolosa. Ma non è un gioco”