Operazione compiuta!
I risultati del progetto #NoToilToNoGiusto giocano sui territori destinatari di un’azione educativa partita nell’autunno 2021 per restituire alle giovani generazioni la giusta centralità all’interno delle singole realtà locali. Un percorso cominciato dall’ascolto, nelle scuole, con le associazioni e le famiglie, messe a dura prova dalle restrizioni imposte dalla pandemia. Questionari, laboratori, testimonianze e tanto, tanto confronto. È questo il senso del percorso educativo rivolto agli studenti di Novara e Torino, curato da Fondazione Carolina in collaborazione con l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Casa Benefica, e con il sostegno di Regione Piemonte.
Se l’obiettivo dichiarato era quello di recuperare un rapporto reciproco con le nuove generazioni, i risultati numeri alla mano attestano un miglioramento della condizione dei beneficiari, studenti tra gli 11 e i 17 anni. Soprattutto rispetto al rapporto con il mondo online, evidentemente sbilanciato per via della sovraesposizione delle giovani generazioni al web degli ultimi due anni, a partire dalla Dad.
I materiali didattici innovativi, uniti all’approccio orizzontale di Fondazione Carolina, hanno saputo trasmettere le giuste competenze ai ragazzi, per distinguere le possibilità dai pericoli online; anche grazie al coinvolgimento dei genitori.
I BENEFICIARI:
Dal punto di vista quantitativo, 37 gruppi sociali di preadolescenti e adolescenti (34 classi scolastiche e 3 raggruppamenti comunitari) a oggi sono potenziali moltiplicatori di inclusione, integrazione e promozione del rispetto, in rafforzamento dei patti educativi, scolastici e comunitari.
Altresì, nuovamente in ambito numerico, oltre 350 agenzie educative (genitori, familiari, docenti, educatori, operatori sociali e volontari) sono in possesso di strumenti preventivi e riparativi rispetto a comportamenti di prevaricazione, casi di bullismo e di violenza digitale tra minori.
CAMBIAMENTI POSITIVI:
– La presenza online dei ragazzi in ambienti rischiosi, quali Telegram e Tellonym è diminuita di circa il 7%
– Più in generale l’esperienza digitale ha fatto posto a piacevoli passeggiate e uscite all’aperto da parte del 5% del campione
– Aumento di oltre 10 punti della percentuale di studenti consapevoli che il loro profilo social rappresenta una sorta di “carta d’identità digitale”(dal 54,8 al 67,2%)
– Ragazzi più consapevoli dell’importanza delle parole, nella costruzione di relazioni online positive (dal 57,1 al 63%)
– Incremento della percezione delle conseguenze dei comportamenti digitali sul vissuto quotidiano (dal 53,2 al 70,1%)
– La consapevolezza in merito all’età minima di accesso ai social network aumenta di circa il 50%: la riposta corretta (in Italia 14 anni) passa da 34,2 a 49,2
Analizzando questi dati, emerge che i ragazzi beneficiati hanno effettivamente acquisito maggior dimestichezza in merito ai criteri di scelta positivi ed evolutivi nella loro vita digitale, prediligendo per comportamenti più sicuri e rispettosi.
L’analisi è stata confermata dalle azioni di follow-up con le agenzie educative che quotidianamente si occupano dei beneficiari: docenti, educatori e operatori sociali percepiscono e rilevano un cambiamento nell’approccio dei ragazzi alle relazioni digitali con i propri pari e giudicano positivamente il rinnovo della progettualità anche per il prossimo anno scolastico.
Per approfondire il progetto leggi l’ultimo articolo.