Fondazione Carolina rilancia i patti educativi prima di scartare i nuovi device. Ivano Zoppi: “Gli adulti diano il buon esempio, è in gioco la salute di bambini e ragazzi”.
Anche questo Natale sotto l’albero vincerà la tecnologia
Le ricerche di mercato attestano che durante le Feste oltre il 40% dei regali sarà tech. E se il black friday ha dato il libero sfogo alla voglia di rinnovare il proprio device, in questi giorni ci si dedica agli acquisti (anche quelli, sempre più online) per donare agli altri. A chi, se non ai bambini, figli e nipoti, che aspettano – e si aspettano – il nuovo smartphone? Magari un tablet, certamente un videogioco o, perché no, auricolari e smartwatch. Tutto, purché si possa connettere subito alla Rete.
Neppure il tempo di scartare il regalo che il nuovo strumento è già configurato, con buona pace dello spirito di Natale.
Ma quante sono le famiglie che lasciano ancora latte e biscotti la notte della vigilia? Sono sempre meno i genitori che la mattina di Natale svegliano i propri figli avvisandoli che Babbo Natale è passato. Poco importa se i bambini ci credono ancora, perché più che di tradizioni si tratta di momenti da condividere, rigorosamente non sui social. “Siamo sempre pronti a guardare a quello che fanno i nostri ragazzi, giudicando i loro comportamenti, dentro e fuori la Rete, quando il primo passo per tornare a vivere momenti autentici in famiglia lo dovremmo compiere prima di tutto noi adulti”. Ivano Zoppi, Segretario generale di Fondazione Carolina, ribalta il punto di vista sul rapporto minori-web, richiamando i genitori e, più in generale, chi riveste un ruolo educativo alle proprie responsabilità.
Patti educativi per le famiglie
In questo senso Fondazione Carolina ha messo a disposizione delle famiglie i “patti educativi”, scaricabili gratuitamente dal portale per il benessere online delle nuove generazioni Minori online. Si tratta di veri e propri contratti educativi, da scaricare e compilare in famiglia prima di affidare ai figli lo strumento digitale tanto desiderato. “Un patto reciproco – sottolinea Ivano Zoppi – che prevede l’impegno anche dei genitori, sempre più presenti sui social, ma troppo spesso a discapito dei propri doveri educativi”.
Dare il buon esempio ai più giovani
Dare il buon esempio rappresenta certamente il primo degli insegnamenti a favore dei più giovani. Inutile, però, lamentarsi che sono sempre online quando siamo i primi a non rinunciare allo smartphone, neppure a tavola. Se immortaliamo qualsiasi momento in famiglia sui nostri social, come possiamo trasmettere ai ragazzi il valore dell’intimità? Comunicare regole e modalità di fruizione del mondo digitale risulta poco credibile, se ad ogni notifica ci affrettiamo a controllare lo smartphone. Quello che potremmo classificare come una cattiva abitudine, in realtà riguarda la sicurezza di molti, troppi bambini e teenager che utilizzano il web in maniera distorta e inconsapevole, esponendosi a numerosi pericoli online. Non solo il cyberbullismo, ma anche sexting, challenge estreme, adescamento, alienazione e dipendenze. “Le scelte dei nostri figli nella sfera digitale dipendono dai valori che sapremo condividere con loro, accompagnandoli lungo un percorso di crescita che passa necessariamente dalla sfera online”, osserva il referente di Fondazione Carolina.
Connessioni delicate: il primo progetto nazionale di salute digitale a tutela dei minori
Pur di scongiurare qualche capriccio, piazziamo gli schermi davanti ai seggioloni o ai passeggini, in modo da continuare a mangiare o a fare shopping in tutta serenità, senza pensare troppo alla qualità del contenuto fruito, che sia un cartone o un videogioco. Una scorciatoia tanto diffusa quanto pericolosa, perché non calcola le conseguenze che questi stratagemmi possono portare nei più piccoli, anche in materia di salute. Lo dice lo studio condotto da Fondazione Carolina in collaborazione con le principali associazioni di medici pediatri. Dal sondaggio sottoposto a più di 800 famiglie su tutto il territorio nazionale (consultabile a questo link) si scoprono genitori che non rinunciano allo smartphone neppure durante l’allattamento dei propri bimbi. Bambini che si addormentano sempre più sesso con la ninna nanna del suono metallico di un assistente vocale, piuttosto che dopo una classica favola letta da mamma o papà. “Chissà che tra i buoni propositi per il 2023 – conclude Ivano Zoppi – non ci sia proprio quello di connettersi davvero con i propri affetti, anche senza il Wi-Fi”.