Inappetenza, cambio repentino dell’umore, disturbi del sonno e disordini alimentari. E ancora ansia, scatti d’ira, alienazione e iper-connessione con gli strumenti digitali, dallo smartphone al tablet, dalle console al personal computer. Come ogni inizio di aprile, nella settimana che porta alla Giornata Mondiale della Salute, in tema di adolescenza si parla del benessere dei nostri ragazzi.
Come stanno quelli della Generazione Z?
Quali sono i segnali che possiamo cogliere prima che si chiudano a riccio, interrompendo le comunicazioni con i genitori e buona parte del mondo esterno ai propri follower? Anzitutto facendo un bel respiro, perché la genitorialità non può essere una modalità di relazione attivabile a seconda delle necessità. Non esiste il manuale del buon genitore, nemmeno su Google.
La risposta più giusta è spesso la più semplice: la Giornata Mondiale della Salute ci ricorda l’importanza di prenderci cura dei nostri ragazzi. Non serve aspettare le emergenze, le piccole grandi litigate, le incomprensioni o l’isolamento.
Se cominciamo ad osservare i nostri figli potremmo imparare molto del loro mondo.
Come stanno davvero? Di cosa hanno bisogno?
Le risposte non arriveranno subito, ma se ci mettiamo in ascolto sapremo dove andare a cercarle.
La tutela dei minori sul web è una questione di salute
Tutte le strade portano al web, il Caput mundi dei nostri tempi, dove i più giovani trascorrono più di 8 ore al giorno.
Ma cosa fanno tutto quel tempo davanti agli schermi? Già soltanto porsi questa domanda denota una mancanza alla quale si può e si deve rimediare. Perché la tutela dei minori sul web non è tanto una questione tecnologica, ma riguarda la salute e rientra nelle responsabilità della famiglia e di tutta la comunità educante.
Questo perché il web non è uno strumento qualsiasi, come poteva essere il telefono fisso per gli adolescenti degli anni 80 o il computer. Non è paragonabile neppure agli ingombranti hardware della Generazione 56k. Oggi internet non lo devi neppure accendere, è semplicemente lì, a portata di mano. Un luogo, più che una dimensione, che deve essere presidiato dai genitori in modo consapevole.
Genitori consapevoli
Come? Anzitutto correggendo quelle (cattive) abitudini online che possono condizionare il rapporto internet-minori già dalla prima infanzia.
Lo conferma l’indagine presentata nell’ambito di “Connessioni Delicate”, il primo Progetto nazionale di salute digitale promosso dalle associazioni di pediatri in collaborazione con Fondazione Carolina e Meta.
Se i pediatri raccomandano di evitare smartphone e tablet prima dei 2 anni, l’utilizzo tra i 2 e i 5 anni è indicato non oltre un’ora al giorno, due ore tra 5 e 8 anni.
Invece i bambini si abituano alla presenza di device già dalla prima infanzia, persino in un momento fondamentale come quello dell’allattamento. Uno scenario che illumina la scarsa percezione delle famiglie sui rischi dell’uso improprio della tecnologia digitale: dai sintomi della dipendenza, alle conseguenze di natura psicofisica, come sexting e grooming.
Brave together, l‘impegno per la salute con Maybelline New York
Grazie alla partnership e al supporto di Maybelline New York, leader nel settore make-up, famiglie e ragazzi possono fruire di servizi e contenuti a prevenzione e supporto in caso di ansia e disagio. Il progetto, denominato “Brave Together – più forti insieme”, comprende la prima operazione di formazione di testimonial e influencer sui temi di salute digitale.
In funzione di questa operazione solidale, Fondazione Carolina potrà accrescere i beneficiari, diretti e indiretti, della sua azione. Un importante passo avanti nell’ottica della prevenzione e, soprattutto, della cura.