Un anno intenso e sfidante quello scolastico appena passato: la DAD ha dato la possibilità di spostare l’attività scolastica nell’online, cosa che fino a pochi decenni fa non sarebbe stata neanche concepibile, ma ha anche portato ad un aumento della connessione dei nostri ragazzi e ad un abbassamento dell’età di possesso e/o uso di device digitali.
L’attività di Fondazione Carolina è,dunque, stata ulteriormente stimolata dal bisogno di dare strumenti digitali non tecnici ma etici, di valori, di contenuto a bambini, ragazzi, genitori, docenti, personale ATA e educatori.
Abbiamo dunque lavorato sulla vera educazione alla vita vera dei minori, quella onlife.
Pensando al prossimo anno scolastico, Fondazione Carolina si è avvicinata ancora di più alla Cooperativa Pepita, specializzata nell’educazione nella sua forma più essenziale e professionale, e hanno creato insieme una Proposta Scuole innovativa, ispirata all’esperienza onlife.
La proposta scuole
La “Proposta Scuole di Pepita 2021/22 per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie”, realizzata in collaborazione con Fondazione Carolina, è a disposizione di coloro che credono nell’educazione di qualità e nell’importanza di lavorare con i ragazzi e non solo per loro.
L’edizione di quest’anno è stata, dunque, rafforzata nell’aspetto educativo dell’esperienza onlife dei nostri giovani. Riteniamo sia fondamentale rispondere alla necessità e urgenza di sensibilizzare ed informare rispetto ad un mondo, sì digitale ma non virtuale. Mondo online che è ormai parte della vita dei bambini anche molto piccoli, ai quali è fondamentale trasmettere valori, e non solo nozioni, da usare nell’esperienza del digitale.
Cyberbullismo, sexting, hate speech e altri pericoli della navigazione in rete, così come l’educazione digitale in senso generale, sono alcune delle principali tematiche dell’esperienza digitale sulle quali ci siamo voluti concentrare quest’anno, per andare al cuore delle necessità formative delle nuove generazioni.
I percorsi proposti, come sempre, non hanno solo i ragazzi come beneficiari, ma anche i docenti, il personale ATA, i genitori, la comunità educante da cui i giovani sono accompagnati e da cui aspettano indicazioni e informazioni di sostanza.