Ad oggi l’età media dei bambini con smartphone che forniscono accesso illimitato a Internet, è dieci anni; significa che i genitori sono poco consapevoli dei pericolo in cui il piccolo può incorrere*: l’impostazione del “controllo parentale” può aiutare a bloccare i principali contenuti inappropriati, ma i pericoli sia a livello psicologico che fisico sono molto più diversificati di quelli identificabili da un parental control.
Dal linguaggio volgare esplicito tra gli streamer nei videogame, a video reali violenti scaricati da Telegram e diffusi tramite Tik Tok e Whatsapp, passando per termini innocui, ma tradotti con risultati pornografici dal motore di ricerca; il bambino è esposto a traumi psicologici di ogni genere se il genitore non gli sta vicino. Per questo la legge dice che sotto i 14 anni non si dovrebbe avere un profilo social.
Non solo, l’adescamento online non è un mito: il minore non sempre ha la capacità o la consapevolezza necessaria per “nascondere” la sua età o la sua posizione, i malintenzionati possono facilmente individuare un ragazzino nelle bacheche dei messaggi e scrivergli in privato.
Il parental control non deve essere percepito come uno strumento di spionaggio né come un baby sitter: è un filtro che va gestito e condiviso con i nostri figli attraverso il dialogo, l’ascolto, l’attenzione e la consapevolezza.
Capire quale sia lo strumento più adatto è importante: per alcune famiglie il problema è la durata della connessione, per altre la qualità dei contenuti, per altre ancora è importante il controllo a campione o la geolocalizzazione e così via.
Il mondo online è in continuo cambiamento, non è sufficiente installare il parental control: bisogna essere costantemente aggiornati sulle tendenze e sui social media su cui si trovano i ragazzi e avvisarli degli ultimi pericoli non appena si presentano.
Perché digitale non significa virtuale, ma incide assolutamente nella vita reale.
I maggiori fornitori di servizi online mettono a disposizione strumenti di supporto alle famiglie, anche a livello di educazione digitale per bambini e preadolescenti, affinché facciano propri i valori di rispetto di sé e dell’altro, nonché i principi della navigazione sicura: Google, ad esempio, ha sviluppato YouTube Kids per i più piccoli, ma anche prodotti per “tweens” che vogliono esplorare il mondo online con più autonomia.
Ma tutto ciò non basta se dietro non ci sono un genitore ed una comunità educante consapevoli.
*Dati emersi da Sondaggio di Fondazione Carolina “Adolesharing – gennaio/maggio 2021” somministrato a oltre 6.000 minori 12/16 anni e loro genitori
Dalla Guida minori online (scarica qui la Guida completa)
Il Parental Control è un sistema che ha lo scopo di proteggere i bambini da contenuti considerati pericolosi o violenti presenti sul Web e nel dispositivo.
Sono diverse le app di Parental Control disponibili sia per Android sia per Apple ed è possibile cercare online quella più adatta alle proprie esigenze. In generale, le principali funzioni riguardano il controllo del bambino attraverso: limite dell’accesso ad alcune app presenti sul dispositivo, impostazione di un timer per limitare l’uso del cellulare, attivazione del blocca acquisti sul Play Store, notifica di quali app vengono maggiormente utilizzate, controllo dei contenuti “in entrata e in uscita” e delle nuove app installate.
Di seguito i link per attivare i Parental Control sui principali sistemi e console.
Controllo parentale su iPhone, iPad e iPod touch
https://support.apple.com/it-it/HT201304
Controllo parentale Android
https://support.google.com/googleplay/answer/1075738?hl=it
Controllo parentale su Samsung
https://www.samsung.com/it/apps/samsung-kids/
Controllo parentale su Nintendo
Controllo parentale per Xbox 360
https://support.xbox.com/it-IT/help/xbox-360/security/xbox-live-parental-control
Controllo parentale per Playstation
https://www.playstation.com/it-it/parental-controls/5.8
Guida minori online (scarica qui la Guida completa)
