di Ivano Zoppi
Segretario Generale Fondazione Carolina
Si sa che ogni attore ha bisogno di un copione all’altezza per rendere al meglio, ma i grandi interpreti ci mettono sempre del loro. Si chiama valore aggiunto e, all’interno della comunità educante, è diventata una merce rara. Stiamo parlando dei genitori, che non riescono a mettere in scena una sceneggiatura originale, limitandosi a recitare un copione scritto da altri. Sono i “GeniAttori”, che pensano di assolvere alle loro responsabilità educative diventando “amici” dei propri figli.
Genitori che iscrivono i bambini sui social per poter fare assieme i balletti su TikTok, con buona pace dell’età minima per avere un profilo. E se qualche buon samaritano glielo fa notare, la risposta è quasi sempre la stessa: “Ma sì, che cosa c’è di male?”.
E il cyberbullismo, le challenge, il sexting? “Mia figlia è intelligente, ci sentiamo tranquilli”.
È così necessario comprare uno smartphone per gli alunni delle scuole primarie? “Ma nella classe di mio figlio ce l’hanno tutti!”.
Risposte di comodo, ormai diventate un luogo comune, un refrain neppure troppo convinto, da ripetere e da ripetersi per giustificare un disimpegno a favore di una nuova agenzia educativa: internet e i social network. Sempre reperibili, gratuiti (almeno all’apparenza) e soprattutto inesauribili. Qualità che hanno fatto del mondo online il parcheggio ideale degli adolescenti, e non solo, dove lasciare scorrazzare liberamente i sentimenti indomabili, complessi e contraddittori tipici delle nuove generazioni.
Ragazzi, poco più che bambini, ai quali abbiamo rubato le loro battaglie, i sogni e persino la scoperta della cosa più importante di tutte: se stessi. Tutto è appiattito, tutto è precotto e apparecchiato dai colossi del web. Sono loro a decidere come vestire, che musica ascoltare, cosa mangiare e dove andare in vacanza. Allacciatevi le cinture e mettetevi comodi, dal finestrino vedrete scorrere la vostra vita. Un viaggio senza muoversi, autorizzato proprio dai genitori, che hanno abbandonato la sala di comando per non doversi cimentare con quelle manovre di decollo e atterraggio che tante responsabilità comportano.
E allora meglio attivare il pilota automatico delle App. Meglio seguire una rotta che doverla tracciare ex novo.
Meglio imparare un copione piuttosto che incidere nel quotidiano della propria famiglia.
Educare è una sfida certamente impegnativa, ma altrettanto straordinaria, perché densa di emozioni, ricca di confronti, scelte, errori e risalite. Gli strumenti ci sono, il tempo si può trovare, per accogliere i nuovi bisogni dei nostri ragazzi e accompagnarli lungo il loro percorso di crescita, dentro e fuori la rete.
Proprio ai genitori, educatori, allenatori, animatori e a tutti gli adulti con funzioni e responsabilità educative, Fondazione Carolina ha messo a disposizione www.minorionline.com: il primo portale sul benessere digitale delle nuove generazioni. Un “luogo” sempre aggiornato, dove ritrovare riferimenti normativi, materiali informativi, schede tecniche e approfondimenti sulle ultime tendenze del web. Senza dimenticare il supporto fornito dagli esperti di Fondazione Carolina in caso di episodi particolarmente delicati di violenza online all’interno delle scuole e delle singole realtà locali.
Perché una famiglia sana, come pure un’amicizia sincera e profonda, non possono dipendere dal WiFi.