Parola d’ordine: consapevolezza. È questo il denominatore comune dei risultati relativi al progetto “NOTO il TONO giusto”. Il percorso educativo, curato da Fondazione Carolina in collaborazione con l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Casa Benefica e con il sostegno di Regione Piemonte, è stato presentato lo scorso autunno e si rivolge agli studenti di Novara e Torino.
L’obiettivo di accrescere il senso di responsabilità sull’utilizzo degli strumenti da parte dei ragazzi passa dal riscontro da parte dei beneficiari rispetto all’azione educativa da realizzarsi lungo tutto l’anno scolastico.
Dal questionario post intervento sull’efficacia delle attività di sensibilizzazione rispetto alla sana gestione della vita online, emerge che gli studenti, tra gli 11 e i 17 anni, frequentano di meno i luoghi della Rete più a rischio. Telegram (da 19,7% nel pre a 12% nel post), Tellonym (da 11% nel pre a 6% nel post), mentre aumenta la percentuale dei ragazzi che mostrano di avere buona consapevolezza sull’importanza che oggi assume la presenza sui social. Tanto che i beneficiari, tra cui anche i minori dei centri educativi gestiti da Casa Benefica a Torino e nel suo hinterland, considerano i loro profili come una sorta di “carta d’identità virtuale” (dal 54,8 al 67,2%).
Allo stesso modo, per quanto riguarda i dati sulle modalità di frequentazione e sui criteri di scelta online, si osserva un aumento nella percentuale dei ragazzi consapevoli dell’importanza delle parole nella costruzione di relazioni online positive (dal 57,1 al 63%).
Aumento ancora più significativo si osserva nei criteri di scelta basati sull’utilizzo di strategie di consapevolezza e di previsione delle conseguenze (dal 53,2 al 70,1%).
Anche il dato sulla percezione di popolarità mostra come i ragazzi, nel post intervento, diventino più consapevoli sul peso delle loro scelte online e sull’importanza di impegnarsi in qualcosa di buono per loro (70%), piuttosto che far di tutto per risultare popolari (9%).
Se opportunamente sensibilizzati, i ragazzi che partecipano al progetto NOTO il TONO giusto – mostrano di aver colto la portata di criteri di scelta positivi ed evolutivi nella vita virtuale. Da questa presa di coscienza aumenta anche la consapevolezza in merito all’età minima per aprire un social network: la risposta corretta (14 anni), dopo l’intervento di Fondazione Carolina, passa da 34,2 a 49,2. Il 22,4% ha invece risposto “13 anni”, denotando una certa confusione per via del fatto che, nel merito, il regolamento italiano differisce da quanto indicato nelle policy dalle singole App.
Rispetto all’attenzione sulla protezione dei propri dati nei luoghi virtuali, la situazione resta sostanzialmente invariata, ma si partiva già da una buona base di consapevolezza.
Da quanto indicato dai beneficiari, appare necessario incrementare l’azione educativa sulla permanenza e sulla diffusione dei dati online, poiché risulta ancora insufficiente la consapevolezza dell’impossibilità di eliminare i contenuti postati e condivisi. Un punto che, insieme alla percezione di “pubblico” e “privato”, sarà al centro dei momenti formativi che saranno proposti nella logica di una efficace continuità educativa.
Aggiornamento precedente progetto NOTO il TONO giusto