“Che guardiAMO”, tutta la magia del Natale in streaming
Un Natale da condividere
Ormai ci siamo. In quasi tutte le case gli abeti (rigorosamente finti) sono addobbati, alcuni regali sono già in bella vista, mentre fioccano le playlist tematiche su alexa o spotify. Le vacanze di fine anno si stanno lentamente avvicinando, ma nelle mail di lavoro iniziano già a comparire i primi auguri per le Feste. Impossibile sfuggire alla magia del Natale, basta semplicemente fare un salto in edicola o in farmacia per sentirsi dentro un film, tra luminarie e addobbi. Una volta c’erano i cinepanettoni a scandire il countdown che precede il rito delle tavolate e dello scambio di doni. Oggi, invece, imperversa il potere dello streaming.
Sono lontani gli anni in cui la tradizione imponeva di trasferire buona parte della famiglia al cinema in occasione delle prime visioni di Santo Stefano. Il titolo del film contava poco, l’importante era stare insieme, condividere.
Che guardiamo? La campagna di Natale con Pepita
In collaborazione con la Onlus Pepita, Fondazione Carolina propone ogni settimana, fino all’Epifania, una pellicola, film o documentario, con l’ambizione di sensibilizzare sulla prevenzione della violenza di genere online.
Grazie alla campagna “Che guardiAMO”, tutta la famiglia può ritrovarsi davanti alla Tv per rimettere in moto i sentimenti e connettersi con quei valori che fungono da anticorpi al disagio e alla solitudine, che sempre più ragazzi vivono anche in ambito digitale.
Un viaggio attraverso le emozioni che ci accompagnerà per tutte le Feste. Un piccolo festival che, tra film e documentari, prenderà per mano i ragazzi, alla scoperta di sé stessi nella relazione con gli altri.
Dalla bellezza di superare pregiudizi e discriminazioni, alla forza della fragilità che vince sulla violenza di genere. Dalla gioia dell’empatia al coraggio di ripudiare odio e violenza. Emozioni e sentimenti da condividere e in cui potersi ritrovare.
L’effetto on demand
Oggi, infatti, abbiamo la possibilità di guardare qualsiasi contenuto in ogni momento della giornata. Si tratta della rivoluzione dell’on demand, che ha superato la centralità del televisore, nonché la supremazia del salotto di casa rispetto alla visione di film e serie tv, ponendole al di fuori del controllo e del monitoraggio da parte del genitori. Un filtro naturale, garantito appunto dalla contestualità della fruizione dei contenuti, oggi invece godibili in ogni luogo abitato dai ragazzi: dalle camerette alle fermate dei bus. Dalla scuola alla casa dei nonni.
Il caso Squid Game
Questa grande libertà portata dalla Rete, se non governata in ambito educativo, può comportare il rischio di accedere a titoli non adatti e potenzialmente lesivi nei confronti di bambini e ragazzi. È il caso di Squid Game, il format coreano diventato virale nel 2021, oggi riproposto in versione reality show. Un tutto contro tutti claustrofobico e spietato, dove i giocatori vengono sottoposti a prove violente ispirate ai giochi per bambini. Un ritratto cinico della società, in cui si è disposti a tutto pur di vincere il montepremi, anche a rinunciare alla propria umanità.
Un ritratto riuscito di un mondo distopico e alienante che i minori, in buona parte bambini, non possono comprendere, ma che sono in grado di replicare. Episodi di emulazione favoriti da una sconcertante assenza di attenzione e responsabilità delle piattaforme digitali, che veicolano contenuti come questo senza limiti alla visione via streaming o tramite spezzoni pubblicati sui social.
I valori nella vita online
Amicizia, rispetto, inclusione, empatia sono antidoti straordinari, che aiutano le giovani generazioni a riconoscere e superare le discriminazioni, i pregiudizi e gli stereotipi che intossicano ogni giorno le loro relazioni, anche nella Rete.
In questa logica risulta fondamentale declinare i valori tradizionali che storicamente associamo all’ambiente fisico, anche nella dimensione online.
Presenza, ascolto e accompagnamento sono alla base di quella continuità educativa a tutela della salute dei nostri figli, che tanto passa dalla sfera digitale.