Il caso di Gragnano riecheggia in questi giorni sui media. Un tredicenne, Alessandro, vittima di violenza sul web, ha deciso di suicidarsi e si è lanciato dal balcone dopo aver ricevuto decine di minacce e prese in giro online. Il caso di Gragnano porta alla mente il caso di Carolina Picchio, toltasi la vita a 14 anni a Novara per cyberbullismo. “Le parole fanno più male delle botte” diceva.
A fronte della tragica scomparsa di Alessandro, proprio nelle ore delle indagini dei magistrati di Torre Annunziata che stanno aprendo un fascicolo di Instigazione al Suicidio, Fondazione Carolina lancia 3 appelli:
Cyberbullismo e caso di Gragnano: le parole di Padre Picchio
Sull’accaduto è intervenuto il padre di Carolina Picchio, Presidente Onorario Fondazione Carolina:
“Ogni volta che si verifica una tragedia di questo tipo si riapre una ferita che non potrà mai guarire, non solo per la figlia straordinaria che ho perso, ma per la sorda indifferenza di chi potrebbe fare molto per questi ragazzi e che, invece, continua a fare orecchie da mercante”.
“Venite tutti a bussare alla mia porta! PERCHÉ?! Noi abbiamo fatto quello che potevamo: c’è una Fondazione, che da anni si batte tutti i santi giorni in aiuto dei ragazzi, a sostegno delle scuole e delle famiglie”.
“Altri, invece, sono ancora a domandarsi cosa sia il cyberbullismo e se davvero di web si può morire… Mia figlia, la mia meravigliosa Carolina, non c’è più da 9 anni, eppure mancano ancora adeguate misure e risorse per aiutare gli studenti…”
Anziché far finta di insegnare EDUCAZIONE CIVICA si deve rispondere seriamente a questo fenomeno.
“Bisogna cogliere i segnali dei pericoli online”: le parole del Segretario Generale di Fondazione Carolina sul caso di Gragnano
Sul tragico evento è intervenuto anche Ivano Zoppi, Segretario Generale di Fondazione Carolina:
“Si organizzano convegni e campagne per capire cosa sia il cyberbullismo, mentre i ragazzi continuano a farsi del male. Il problema non sono i social, ma chi li usa. Dobbiamo tornare a trasmettere valori fondamentali quali il rispetto e l’empatia, ormai merce rara soprattutto nella dimensione digitale”
“Cogliere i segnali dei pericoli online è possibile solo se si sta vicino ai ragazzi, in mezzo a loro. Dobbiamo allenare la nostra capacità di ascolto, ogni giorno. I genitori devono smettere di fare gli influencer, posare gli smartphone e tornare ad educare”.
“Tra poco andiamo su Marte, ma non riusciamo a limitare la violenza in Rete. Quante altre vittime dovranno esserci prima di poter realmente verificare l’età di accesso a chat e social? I bambini e gli adolescenti devono tornare al centro dell’agenda politica, non delle strumentalizzazioni delle campagne elettorali”.
Cyberbullismo: ecco come chiedere aiuto
Le statistiche di Fondazione Carolina attestano 3 ragazzi su 4 coinvolti, direttamente o meno, in episodi legati all’utilizzo scorretto o inconsapevole del Web. Un dato superiore al trend fotografato dal CENSIS prima del Covid-19.
È dal 2020 che le segnalazioni di abusi o disagi in Rete hanno registrato un aumento sensibile, con il passaggio attestato dal centro studi di Fondazione Carolina da una media di 50 richieste al mese ad un picco di 300 (marzo 2020), per poi stabilizzarsi sopra i 150 contatti mensili, principalmente da parte del mondo della scuola e delle famiglie.
Una problematica complessa, che ha spinto Fondazione Carolina a sviluppare il servizio RE.TE. – Rescue Team. Si tratta di un “pronto intervento cyber”a disposizione delle famiglie, delle scuole e di tutti luoghi frequentati dai ragazzi; dagi orati ai centri sportivi. Un’equipe di professionisti dalle competenze in ambito educativo, psicologico, legale e comunicativo, che agisce insieme a tutela delle vittime, ma anche per il recupero dei bulli.
La Proposta Scuole 2022 – 2023
Fondazione Carolina lotta per realizzare un futuro in cui la Rete sia un “luogo” sicuro per bambini e adolescenti, riscoprendo il valore delle relazioni ogni autentiche anche sui social e lo fa anche attraverso la Proposta Scuole 2022 – 2023 che sta presentando alle scuole proprio in questo periodo.
Proponilo alla scuola di tuo figlio. Puoi trovarlo interamente a questo link.
Dicono di noi
Dal Servizio Rai del TG3 link qui.
Crediti foto di copertina: Photo by Adrian Swancar on Unsplash.