Bikinioff, il bot che ti spoglia a tua insaputa

8 Mag, 2023News

NOVITÀ

Si chiama Bikinioff ed è l’ultima tecnologia al centro delle polemiche per via degli abusi nei confronti delle donne, a maggior ragione se minorenni. Lo dice la parola stessa: bikini – il classico costume due pezzi – e off – inteso come “senza, tolto”.
La chat bot, infatti, consente di elaborare un’immagine di partenza di un soggetto, utilizzando i tratti somatici della persona desiderata. Se partiamo da un’immagine di nudo possiamo utilizzare il volto di chi vogliamo, in modo da creare una nuova figura, incredibilmente realistica. Un fake che gioca sul verosimile, ma che l’intelligenza artificiale rende assolutamente credibile. Anzi, del tutto plausibile. Tutti sono a rischio, a partire dalle giovani studentesse.

Il caso Bikinioff di Roma

Il caso di Roma, soltanto di poche settimane fa, sembrava essere isolato. Invece rappresenta la punta di un iceberg che si dirige minaccioso verso le famiglie, preoccupando tutta la comunità educante. La dinamica sembrava essere sempre quella, utilizzata nel sexting o nel revenge porn.
Immagini intime, senza veli, condivise nelle chat di gruppo senza alcuna autorizzazione. In realtà però, dietro una pratica già di per sé deprecabile, questa volta le dinamiche apparivano ancora più inquietanti.
Nessun furto di immagini, nessuna pubblicazione di contenuti privati, bensì un agguato orchestrato a tavolino, o per così dire su tablet, ai danni di una ragazzina totalmente ignara di quanto le stesse per accadere. Almeno fino alla scoperta che sui telefoni dei suoi compagni si rincorresse la sua immagine completamente nuda.

Immagini credibili, appunto, se non fosse che non sono mai state scattate!
Quelle istantanee, infatti, sono state prodotte da un programma di intelligenza artificiale, scaricabile senza alcun limite di età.

 

 

Bikinioff. L'occhio di una ragazza fissa l'interlocutore, coinvolgendolo nel suo rischio.

Telegram colpisce ancora

Bikinioff è un software utilizzabile su Telegram che, attraverso un bot – intelligenza artificiale – con cui si dialoga, è in grado di riprodurre la nudità di una persona in modo somigliante. L’applicazione è a pagamento, ma la prima prova è gratuita.

Ancora una volta, a finire sul banco degli imputati è Telegram, oltre agli studenti romani, denunciati dalla ragazzina vittima del Bikinioff, che si sono resi responsabili della creazione e della diffusione di quel contenuto .
Il fenomeno pare sia particolarmente diffuso nelle scuole medie, tanto da attivare Monica Sansoni, Garante dell’Infanzia della Regione Lazio, intervenuta con tempestività e preoccupazione rispetto al caso della scuola romana. Non solo,

attraverso il suo ufficio, la Garante ha comunicato di ricevere mediamente due segnalazioni a settimana inerenti la creazione e la diffusione di immagini pedopornografiche.

Il lavoro di Fondazione Carolina: dati e strumenti utili

Un trend in linea con quanto riportato da Fondazione Carolina. Il Centro studi della Onlus dedicata a Carolina Picchio ha fotografato un’incidenza del sexting e della pornografia minorile più precoce rispetto ai tempi pre Covid 19. Un dato che, se sommato alle capacità inimmaginabili che offrono le varie declinazioni dell’intelligenza artificiale, non può che allertare le famiglie e le istituzioni.
In questo panorama non può che tornare di grande attualità il limite di età, pressoché ignorato, a partire dai genitori, per l’iscrizione e l’utilizzo dei social e delle App.
Su minorionline.com, il portale realizzato da Fondazione Carolina per la salute e il benessere digitale delle nuove generazioni, tutte le info sulle principali piattaforme utilizzate ogni giorno dai nostri ragazzi.

Condividi l'articolo di Fondazione Carolina