Prima di gridare “Al lupo!” chiediamoci dove sono i veri mostri.
Ci risiamo!
Ecco un altro spauracchio del mondo digitale. Si chiama Huggy Wuggy, è un pupazzo dalla grande bocca, dalle braccia lunghe e dai denti aguzzi, tutto blu. È il protagonista di un videogioco sulla piattaforma gaming Roblox, ufficialmente priva di un’età minima per accedervi.
Huggy Wuggy è un personaggio del videogame Poppy Playtime, che strizza l’occhio alle challenge coinvolgendo gli utenti, in buona parte alunni delle scuole primarie, in indovinelli per sfuggire all’abbraccio mortale e ai morsi del famelico peluche. A condire il tutto una filastrocca rilanciata dalle star del web e una moltitudine di video su TikTok.
Nessun allarme e nessuna criminalizzazione; sul web gira molto di peggio, come pure nelle chat e nelle App usate dai nostri figli. Ciò non toglie che, se la Polizia postale ha definito questo personaggio inquietante e pericoloso, qualche riflessione sarebbe il caso di farla. Non tanto sul fantoccio, quanto su quel meccanismo che fa leva sulle paure e sulle angosce dei minori per veicolare contenuti online, spostare traffico, visibilità e, quindi, soldi.
Lo schema è noto: immaginate un gruppo di ragazzi seduti accanto a un fuoco a raccontarsi storie spaventose per mettersi alla prova e, magari, ridere delle proprie paure. Ma se la mattina dopo quel fuoco è soltanto un cumulo di brace, nella dimensione online non si spegne mai. Anche nelle famiglie più presenti può succedere che qualche contenuto strano, negativo o pericoloso possa arrivare sui device utilizzati dai bambini, soprattutto se difficilmente intercettabile dai parental control.
A proposito di giochi, la vera sfida è quella educativa. Davanti a un cartello con il simbolo dell’alta tensione ognuno di noi si ferma e cambia strada. Eppure molti, troppi genitori, non sembrano percepire i divieti, i limiti nella dimensione digitale.
Quei pericoli in Rete segnalati secondo le normative vigenti, come pure dalle stesse piattaforme online attraverso le loro policy.
Faremmo mai vedere a dei bambini pellicole come “Arancia Meccanica” o “L’esorcista”? La risposta appare scontata, ma senza adeguate misure di sicurezza e senza un adeguato accompagnamento educativo, faremmo prima a portarli direttamente al cinema.
Fino a che non arriveremo a questa presa di coscienza dovremo sempre fare i pompieri e spegnere questi fuochi su internet prima che i nostri figli possano scottarsi. Non si tratta solo di dovere o di responsabilità. Come tutti gli ambienti, anche quello digitale deve essere vissuto con sicurezza, serenità e consapevolezza. Tra piccole regole nelle mani delle mamme e dei papà, dei nonni e degli zii, senza dimenticare i fratelli maggiori.
Le stesse mani che i nostri figli stringono durante una semplice passeggiata al parco, nel quale mai li lasceremmo da soli.
Con questo spirito, Fondazione Carolina ha voluto realizzare un portale dedicato al benessere digitale delle nuove generazioni. Minorionline.com non è soltanto la “guida salvagenitori”, ma si rivolge a tutta la comunità educante.
Strumenti di prevenzione, schede grafiche e materiali informativi da condividere in famiglia, a scuola e in tutti i luoghi abitati dai nostri ragazzi, a partire dal web.
Ivano Zoppi
Segretario generale Fondazione Carolina
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