La cultura digitale e la società post Covid-19.
L’enigma sui giovani è sempre al centro di un dibattito che passa sopra di loro, senza mai coinvolgerli davvero.
Eppure ci sono due fattori, anche combinati, che fanno di queste ultime generazioni, un caso unico rispetto a tutte le precedenti: la cultura digitale e la società post Covid-19.
Il 43% dei maturandi, per la prima prova scritta della maturità 2023, ha scelto la traccia su Whatsapp, le relazioni botta e risposta il mancato senso dell’attesa.
Una percentuale oltremodo indicativa, che conferma quanto App e Social siano molto di più che una semplice comfort zone per le nuove generazioni. La pervasività dello strumento digitale ci rimanda tutti a settembre.
Niente paura! In questo caso non si tratta dei debiti formativi che gli studenti saranno chiamati a riparare una volta terminate le vacanze, ma del ritorno tra i banchi della formazione alla cittadinanza digitale.
La formazione alla cittadinanza digitale è una competenza ormai fondamentale, anche alla luce delle cronache che raccontano sempre più spesso la fragilità dei ragazzi.
In materia di prevenzione ai pericoli online si spendono soltanto alcune delle 33 ore di docenza dedicate alla nuova Educazione Civica.
In attesa di una riforma seria e profonda in seno alla didattica, Fondazione Carolina collabora con la Onlus Pepita, da 20 anni a supporto dei ragazzi e dell’intera comunità educante nelle scuole, negli Oratori e nelle associazioni sportive in tutto il territorio nazionale.
In ogni istituto di ordine e grado, dalle primarie alle secondarie, passando dalla scuola d’infanzia, la dimensione digitale ha modificato la didattica, non solo in ordine alla Dad.
A cambiare è il modo di vivere la scuola da parte degli studenti, sono cambiati i canali e i codici della comunicazione tra genitori e insegnanti, tra docenti e ragazzi e, soprattutto, all’interno del gruppo classe.
Dinamiche che, naturalmente, condizionano una buona parte delle relazioni dei nostri figli, nonché la loro capacità di abitare la società che li circonda, tanto online quanto offline.
La testimonianza di papà Picchio (così viene chiamato dai ragazzi il Presidente onorario di Fondazione Carolina, Paolo Picchio), padre di Carolina, guarda proprio in questa direzione:
ovvero alla capacità di distinguere lo schermo dalla realtà.
I numeri di Fondazione Carolina e Papà Picchio per l’anno scolastico 2022 -2023
PAPÀ PICCHIO – UN ABBRACCIO VALE PIÙ DI 1000 LIKE!
La proposta educativa di Pepita in collaborazione con Fondazione Carolina
Da una serie di studi, condotti su oltre 80 mila giovani, la Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf) aveva già dedotto che un adolescente su quattro nel 2022 accusava sintomi clinici di depressione, mentre uno su cinque riportava segni di un disturbo d’ansia. Un dato coerente con il crescente disagio avvertito dagli studenti.
Lo confermano i risultati forniti dall’ultima indagine Istat, secondo cui la fascia di età più fragile si sarebbe spostata fra i 15 e i 25 anni.
Ci vorrebbe una lunga onda che possa guidare fuori da questo pantano, in cui genitori e figli, insegnanti e studenti non riescono a dialogare.
La riscoperta dell’autenticità nei rapporti contrapposta alla “solitudine” in cui troppo spesso si vive la rete
Eppure esiste un linguaggio universale, capace di connettere le emozioni e, quindi le persone.
Un linguaggio desueto, quasi dimenticato: quello degli affetti, dei sorrisi e degli abbracci. Quegli abbracci che, come dice papà Picchio, valgono più di 1000 like.
Questo pensiero, semplice eppure potentissimo, dà il titolo al principale contributo di Fondazione Carolina alla proposta educativa di Pepita.
Un’occasione, in presenza oppure in remoto, per sensibilizzare i ragazzi rispetto alle tragiche conseguenze a cui possono portare la mancanza di responsabilità e la leggerezza con cui si vivono le relazioni nell’ambiente digitale.
Tra gli obiettivi della collaborazione con Pepita la riscoperta dell’autenticità nei rapporti con gli altri, contrapposta alla “solitudine” in cui troppo spesso si vive la rete.
Un ambiente digitale, ma tutt’altro che virtuale, dove le esperienze determinano sentimenti profondi e radicati, alla base di valori universali quali rispetto ed empatia.
Laddove questi presupponi vengono a mancare, si determinano le condizioni ideali per le diverse forme di bullismo e cyberbullismo.
La proposta educativa 2023-2024
Tra le tematiche della proposta educativa ci sono anche:
educazione digitale, bullismo e cyberbullismo, cyberjoy, educazione sessuale, educazione civica, DSA e promozione di relazioni inclusive e di cooperazione all’interno del gruppo.