Riflessioni sull’eredità sociale della pandemia sui minori
Le comunità educanti supportate dalla Fondazione nelle diverse fasi del contenimento dei contagi hanno condiviso le loro riflessioni su pandemia e minori.
Il rapporto con la Rete è risultato “viziato”: da un lato sono aumentati sensibilmente i casi di isolamento e iperconnessione tra i soggetti predisposti, che di rado hanno abbandonato anche durante le vacanze estive il “presidio” tecnologico, molti per paura dei contagi, alcuni per inerzia, tanti poiché la famiglia è stata economicamente impossibilitata a organizzare villeggiature e trasferte; dall’altro lato, con l’avvio dell’estate 2020, si sono verificate esperienze spontanee di “disintossicazione”, quali “una giornata senza smartphone”, ovvero catene di preadolescenti e adolescenti, che – potendo poggiare su un tessuto sociale solido (la frequentazione di oratori e centri aggregativi, ad esempio) – hanno deciso di spegnere per qualche ora o giorno pc e tablet.Al sopraggiungere dei nuovi contagi e alla conseguente manovra di chiusura delle scuole, con ricorso alla DAD per gli istituti superiori e per le classi II e III del ciclo secondario di I grado, si è riproposta la situazione emergenziale delle fasi 1 e 2 della pandemia, ovvero l’incremento delle segnalazioni di violenza digitale e dei casi di bullismo e illeciti in Rete, perpetrati dagli studenti ai danni sia dei compagni sia dei docenti. Nuovamente il “rifugio” dello schermo ha innescato meccanismi di aggressione tra pari e intergenerazionali, che hanno attivato lo staff di pronto intervento (RE.TE. – REscue TEam) di Fondazione Carolina incaricato dal Ministero dell’Istruzione della presa in carico degli accaduti. Avvenimenti che dimostrano la necessità nella contingenza di supportare le vittime, studiare strategie e percorsi rieducativi per gli aggressori, soprattutto per i recidivi, ma più a lungo termine l’importanza di guidare, affiancare e presidiare i giovani nell’utilizzo delle tecnologie e dei media sia nella loro quotidianità sia in questa situazione “sospesa” dal Covid-19.