Ovvero, quando si fa di necessità virtù e i numeri lo dimostrano
Quando, nel maggio del 2020, sono state riprogettate le attività per l’anno scolastico successivo, le scuole, pur con le riserve legate agli aspetti gestionali della didattica integrata, hanno risposto con entusiasmo e collaborazione: i mesi di confinamento hanno rafforzato la necessità di ragionare sulle relazioni tra pari nel digitale, sul significato dei rapporti intergenerazionali, sulla funzione educativa e non solo formativa della scuola, nonché sulla capacità del “pianeta scuola”, così importante per lo sviluppo psicosociale dei minori, di accoglierne in emergenza gli umori, le paure e le aspettative.
Il progetto si è realizzato in 45 classi scolastiche e le relative comunità educanti, coinvolgendo:
- 923 minori;
- 170 docenti;
- 38 soggetti del personale scolastico non didattico (ATA, DSGA, educatori);
- 165 figure familiari
Complessivamente, le classi interessate sono state 10 in più rispetto a quelle preventivate, con un consuntivo che supera di 223 unità l’indicatore dei beneficiari fissato nella stesura della proposta.
Gli operatori della Fondazione sono stati impegnati in 279 ore di formazione, cui si aggiunge il tempo dedicato, anche dalle altre figure professionali, alla progettazione, al monitoraggio e alla restituzione per ciascun contesto.