IL PROGETTO A MISURA DI TERRITORIO SOSTENUTO DA FONDAZIONE COMUNITÁ NOVARESE ONLUS
Tra i nostri obiettivi c’è sempre stata la necessità di ricostruire un rapporto di fiducia tra adulti e minori che, anche prima del Covid-19, denunciano l’assenza di figure di riferimento, dentro e fuori la Rete. Il Progetto “Terre di Medie” – avviato grazie al sostegno di Fondazione Comunità Novarese Onlus nella città di Novara e nella sua provincia – guarda proprio in questa direzione. Tra didattica digitale e alternanza tra lezioni in presenza e DAD, il progetto ha saputo accompagnare le comunità scolastiche attraverso percorsi di sensibilizzazione, prevenzione e contrasto al cyberbullismo, particolarmente percepito durante l’ultimo anno scolastico. Un servizio rivolto a studenti, genitori, docenti e personale ATA delle scuole primarie e secondarie di primo grado facenti capo agli Istituti Comprensivi di Borgomanero, San Maurizio D’Opaglio e Novara. La vaccinazione di massa, unita alle disposizioni ministeriali in termini di tutela di salute pubblica, lascia ben sperare perché il prossimo anno scolastico possa partire con gli studenti tra i banchi. Questo ultimo anno e mezzo, però, ci ha insegnato quanto sia fondamentale una sana pianificazione per salvaguardare una giusta continuità educativa e uscire dalla logica dell’emergenza. Per questo abbiamo lanciato una campagna di donazioni che dà modo a tutti i cittadini di contribuire, anche soltanto simbolicamente, alla costruzione di un ambiente digitale più sicuro per le nuove generazioni. Una sfida educativa che si proietta sul futuro con ottimismo e rinnovato impegno, forte delle esperienze e dei risultati conseguiti. Un’esperienza sul campo che vale la pena condividere, attraverso un nuovo blog settimanale, da condividere a beneficio di tutta la comunità, dentro e fuori la Rete.
Esempi di buona volontà: malgrado la pandemia, il progetto non si è fermato
A Novara città e provincia genitori insegnanti e studenti fanno squadra contro il cyberbullismo e i pericoli online grazie al progetto Terre di Medie, sostenuto da Fondazione Comunità Novarese Onlus. Un percorso avviato nel gennaio 2020, quando Fondazione Carolina ha coinvolto il tessuto scolastico territoriale per mappare i bisogni della comunità, per poi avviare la calendarizzazione degli interventi nel secondo quadrimestre dell’anno scolastico, declinando la proposta sulla base delle esigenze educative e dei percepiti del corpo docenti.
A febbraio è stato organizzato un incontro di raccordo con i Dirigenti Scolastici e i docenti referenti degli Istituti Comprensivi comprendenti scuole primarie e secondarie di I grado, ovvero l’Istituto Salesiano “San Lorenzo Don Bosco” a Novara, Istituto “Orta San Giulio” (Primarie di Alzo, Armeno, Miasino, Orta San Giulio, Pettenasco, Pogno, San Maurizio d’Opaglio; Secondarie di Armeno; Orta San Giulio; San Maurizio d’Opaglio), Istituto “Borgomanero 2” (Primarie di Borgomanero, Boca e Maggiora; Secondaria di Boca).
La pandemia, con la conseguente chiusura delle scuole, a partire dal 24 febbraio 2020, ha “congelato” lo svolgimento delle attività extra-didattiche, rimandate – di concerto con le dirigenze – all’anno scolastico 2020/2021. Ma già da marzo, la voglia di portare avanti il progetto ha prevalso sui limiti fisici e, fino a giugno, la Fondazione ha mantenuto attiva la consulenza via web, supportando i docenti nella gestione della DAD e rispondendo alle segnalazioni di problematiche sia organizzative sia relazionali, riscontrate nelle piattaforme utilizzate dalle scuole interessate dal progetto.
Il sondaggio conoscitivo dei giovani beneficiari del progetto, ha fatto emergere con estrema chiarezza la loro posizione nei confronti della didattica online.
Il confinamento ha diffuso nei giovani il desiderio di fare ritorno alle proprie scuole e alle proprie abitudini extra-didattiche. Benché classificabili come “nativi digitali”, i minori hanno infatti inteso il carattere dello studio e delle iniziative a distanza come transitorio e puramente sostitutivo/integrativo rispetto allo standard delle attività condotte in presenza. Inoltre, il trasferimento dell’apprendimento su piattaforme digitali è stato vissuto più come una necessità di contenere i contagi, che come valida alternativa di conoscenza e di socialità. Pertanto risultano significative le criticità segnalate sul fronte della Didattica digitale (mancanza di rapporto, azzeramento della complicità presente in aula, riduzione/banalizzazione degli approfondimenti e difficoltà nei dibattiti).