La versione di Facebook per gli Under 13
Facebook, la Media Company proprietaria di Instagram, potrebbe lanciare una versione del social più utilizzato dai giovani dedicata agli “Under 13”.
Chiamateci boomer, ma Fondazione Carolina non crede sia una buona idea.
Per i colossi del web nostri figli sono tutti “bambini prodigio”, già sui social a meno di 10 anni.
Dopo il cartellino giallo del Garante della Privacy a TikTok – colpevole consentire l’iscrizione ai social prima dell’età consentita (over 14 normativa italiana, over 13 policy TikTok) – la corsa ai baby utenti non sembra trovare sosta. Sulle APP store potrebbe arrivare presto una versione di Instagram tutta dedicata ai preadolescenti. Dagli USA, assicurano che sarà un social a prova di infanzia, sotto il controllo assoluto dei genitori, all’insegna della sicurezza e della sana condivisione. Ne siamo convinti, ma è la domanda è un’altra. Semplicemente questa: PERCHÉ?
Perché un bambino DEVE stare per forza davanti ad uno schermo quando avrà tutta la vita per farlo? Perché la sua immagine DEVE essere online? Sinceramente non ne sentiamo il bisogno, se non di natura commerciale. “Prendiamoli da piccoli”, verrebbe da dire… Oppure: “Piccoli utenti crescono”, decidete voi.
Il problema, però, non è di chi vende, ma di coloro che comprano. La grande parte dei genitori, quasi certamente, scaricherebbe la nuova applicazione sul proprio smartphone o, peggio, su quello del figliolo o della figlioletta di 10 o 9 anni.
Perché tablet e smartphone rappresentano le nuove foglie di fico; siamo troppo indulgenti e distratti per accompagnare i nostri figli lungo un complesso e straordinario percorso di crescita. Così, invece di presentare loro il mondo, di condividere valori, regole e sogni, lasciamo che lo scoprano da sé attraverso uno schermo, tanto lì c’è tutto quello di cui hanno bisogno. Sì, vero, pubblichiamo troppe foto dei minori sul web e nelle chat, ma tanto le usano anche loro… Che poi, se anche la scuola li mette davanti allo schermo, perché mai dovrebbero essere mamma e papà a negarlo! Peccato che l’infanzia non sia un file da scaricare, ma un diritto inalienabile di tutti i bambini.